Il Decreto Flussi rappresenta da anni uno degli strumenti principali attraverso cui il Governo italiano regola l’ingresso dei lavoratori stranieri extra-UE nel nostro Paese per esigenze lavorative. In particolare, il Decreto Flussi per Badanti 2025 ha assunto un’importanza crescente, rispondendo al progressivo aumento della domanda di assistenza familiare e socio-sanitaria, soprattutto per una popolazione italiana sempre più anziana e spesso non autosufficiente.
In questa guida completa e aggiornata, analizzeremo nel dettaglio tutte le novità introdotte per il 2025, i requisiti, le quote disponibili, le procedure da seguire, i documenti richiesti e tutte le informazioni utili per chi desidera assumere una badante extra-comunitaria tramite il Decreto Flussi.
Cos’è il Decreto Flussi e a chi si rivolge
Il Decreto Flussi regola annualmente l’ingresso programmato di cittadini stranieri extra-UE in Italia per motivi di lavoro subordinato, lavoro stagionale e lavoro autonomo. Tra le categorie di lavoratori che possono entrare grazie al Decreto Flussi troviamo:
- Badanti
- Colf
- Baby sitter
- Operatori socio-sanitari
- Lavoratori stagionali in agricoltura e turismo
Il Decreto Flussi rappresenta dunque una strada legale e regolare per assumere lavoratori stranieri extra-comunitari destinati all’assistenza familiare, in particolare badanti che assistono anziani, disabili e persone non autosufficienti.
Le novità per le badanti nel Decreto Flussi 2025
Il Decreto Flussi 2025 ha introdotto diverse importanti novità, frutto di un percorso normativo iniziato con il DPCM 27 settembre 2023, valido per il triennio 2023-2025. Vediamo nel dettaglio le principali novità riferite specificamente al settore dell’assistenza familiare:
Quote ordinarie per l’assistenza familiare e socio-sanitaria
Per il 2025 il decreto prevede l’autorizzazione all’ingresso di:
- 9.500 lavoratori extra-UE destinati a mansioni di assistenza familiare (badanti, colf e baby sitter).
Queste quote rientrano nelle disponibilità ordinarie del Decreto Flussi e sono accessibili tramite la normale procedura ministeriale.
Quote “fuori quota” riservate a situazioni particolari
In aggiunta alle quote ordinarie, il Decreto Flussi 2025 introduce altre:
- 10.000 quote straordinarie (“fuori quota”) per l’assunzione di badanti destinate all’assistenza di:
- Persone anziane over 80
- Persone non autosufficienti di qualsiasi età.
Questa misura nasce per fronteggiare l’aumento crescente del fabbisogno assistenziale in famiglie dove sono presenti situazioni di grave non autosufficienza. Tali domande vanno presentate attraverso associazioni datoriali o agenzie per il lavoro accreditate, le quali fanno da intermediari e garanti nella corretta gestione delle pratiche.
Obblighi di permanenza nel settore assistenziale
Le badanti assunte attraverso queste quote straordinarie dovranno:
- Permanere nel settore dell’assistenza familiare per almeno 12 mesi continuativi prima di poter cambiare datore di lavoro o mansione.
Questa misura è stata introdotta per evitare un utilizzo distorto delle quote e garantire che i lavoratori effettivamente svolgano le mansioni di assistenza familiare per cui sono stati ammessi.
Limite massimo di domande per ciascun datore
Il datore di lavoro privato può presentare un massimo di 3 domande per l’assunzione di badanti tramite Decreto Flussi 2025, salvo rivolgersi a intermediari professionali (patronati, associazioni datoriali, consulenti del lavoro), i quali possono gestire più pratiche.
La procedura per presentare la domanda
Il Decreto Flussi 2025 prevede una procedura informatica che si articola in due fasi principali:
1️⃣ La precompilazione della domanda
- È possibile precompilare la domanda sul Portale ALI del Ministero dell’Interno.
- Il periodo di precompilazione per il 2025 è stato fissato dal 1° novembre 2024 al 30 novembre 2024.
- Durante questa fase il datore di lavoro inserisce i dati anagrafici propri e del lavoratore, le informazioni contrattuali, i requisiti reddituali e tutta la documentazione necessaria.
2️⃣ Il click day: invio ufficiale della domanda
- La fase di invio vero e proprio avviene nel cosiddetto click day, che per il 2025 si è svolto il 7 febbraio 2025 alle ore 9:00.
- L’invio segue l’ordine cronologico di ricezione: chi riesce a inviare prima ha maggiori probabilità di ottenere l’autorizzazione.
- È quindi fondamentale effettuare l’invio nei primissimi secondi di apertura del sistema per garantirsi una posizione utile in graduatoria.
Termine ultimo per le domande
- Il termine finale di presentazione delle domande è fissato per il 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle quote disponibili.
Requisiti per il datore di lavoro
Affinché il datore di lavoro possa presentare la domanda di assunzione, deve possedere determinati requisiti reddituali:
Reddito minimo richiesto:
- €20.000 annui di reddito imponibile se il datore di lavoro è persona singola.
- €27.000 annui se il datore di lavoro ha familiari conviventi.
- È possibile sommare i redditi del coniuge e dei parenti conviventi fino al secondo grado di parentela.
Esenzioni per i soggetti non autosufficienti
Nel caso in cui la richiesta di assunzione riguardi:
- Anziani over 80
- Disabili gravi e persone non autosufficienti
non è richiesto il rispetto del limite reddituale minimo, purché sia presentato un certificato medico che attesti la non autosufficienza del soggetto assistito.
Documentazione necessaria per la domanda
Per completare correttamente la domanda di assunzione tramite Decreto Flussi 2025, è necessario allegare la seguente documentazione:
- Documento d’identità valido del datore di lavoro.
- Passaporto valido del lavoratore straniero.
- Dichiarazione dei redditi più recente (CU o 730/Unico).
- Marca da bollo da €16.
- Certificato di idoneità alloggiativa (rilasciato dal Comune) o ricevuta della richiesta.
- Autocertificazione di assenza di condanne penali.
- Asseverazione firmata digitalmente da un professionista abilitato (consulente del lavoro, commercialista o associazione datoriale).
- Copia del contratto di lavoro che si intende stipulare.
- In alcuni casi, visura camerale e bilancio contabile (se il datore è un’impresa).
- Ricevuta di comunicazione al Centro per l’Impiego e autocertificazione di indisponibilità di lavoratori già presenti in Italia per lo stesso ruolo.
Retribuzione e condizioni contrattuali
Il rapporto di lavoro domestico stipulato tramite Decreto Flussi 2025 dovrà rispettare le condizioni previste dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL), che disciplina retribuzione minima, orario di lavoro e tutele.
In particolare:
- La retribuzione non può essere inferiore al livello dell’assegno sociale, pari a circa €534 mensili per il 2024 (aggiornamento annuale ISTAT per il 2025 da confermare).
- I contributi INPS e INAIL dovranno essere versati regolarmente dal datore di lavoro.
- Il contratto deve specificare la tipologia di prestazione: convivenza, orario, ferie, permessi, ecc.
Cosa succede dopo l’invio della domanda
- Il sistema informatico del Ministero dell’Interno attribuisce alla domanda un numero progressivo secondo l’ordine cronologico di invio.
- Se la domanda viene presentata quando le quote sono ancora disponibili, viene avviata l’istruttoria.
- Se le quote sono esaurite, il sistema avvisa immediatamente il datore di lavoro, che non potrà più presentare quella domanda per l’anno in corso.
- In caso di accoglimento, il datore di lavoro riceverà la nulla osta al lavoro, che consentirà al lavoratore straniero di richiedere il visto d’ingresso presso il Consolato italiano nel Paese di origine.
La gestione della domanda e i controlli
Le domande presentate vengono gestite in modo centralizzato dalle Prefetture territoriali e dagli Sportelli Unici per l’Immigrazione. Durante l’istruttoria:
- Viene verificata la completezza della documentazione.
- Si controllano i requisiti reddituali e le condizioni abitative.
- Possono essere effettuati controlli a campione per verificare la veridicità delle dichiarazioni.
In caso di documentazione incompleta o non conforme, il datore di lavoro riceverà una richiesta di integrazione.
Tempi medi di attesa
I tempi di rilascio del nulla osta possono variare sensibilmente da provincia a provincia, ma in media:
- 2-4 mesi dalla presentazione della domanda.
- Altri 1-2 mesi per il rilascio del visto e l’ingresso effettivo del lavoratore.
È importante quindi iniziare con largo anticipo l’intera procedura per evitare ritardi.
A chi rivolgersi per assistenza
La compilazione e l’invio delle domande per il Decreto Flussi possono essere complesse per chi non ha esperienza. Per evitare errori e garantire maggiori probabilità di successo, molti datori di lavoro si affidano a:
- Patronati (es. INCA, INAS, ACLI, ENAPA, ecc.)
- Associazioni datoriali (es. Assindatcolf)
- Consulenti del lavoro
- Agenzie per il lavoro autorizzate
Inoltre, esistono piattaforme specializzate come WebColf, che forniscono strumenti di assistenza online per la gestione completa del rapporto di lavoro domestico.
Il Decreto Flussi 2025 rappresenta uno strumento fondamentale per molte famiglie italiane che necessitano di assistenza continua a domicilio, soprattutto in un Paese in forte invecchiamento come l’Italia.
Tuttavia, la procedura richiede una rigorosa preparazione e il rispetto di precise scadenze e requisiti. Il consiglio per i datori di lavoro è quello di:
- Preparare tutta la documentazione con largo anticipo;
- Precompilare correttamente le domande durante il periodo di apertura del portale;
- Essere pronti il giorno del click day per trasmettere immediatamente la richiesta.
Grazie al Decreto Flussi 2025, migliaia di badanti potranno legalmente arrivare in Italia e svolgere il proprio lavoro regolarmente, garantendo un’assistenza preziosa e un sostegno concreto alle famiglie che ne hanno bisogno.