In Italia, la professione di interior designer non è regolamentata da un albo professionale o da un ordine specifico. Questo significa che, a differenza di professioni come architetto o ingegnere, non esiste un registro ufficiale al quale è obbligatorio iscriversi per esercitare l’attività di interior designer.
Come iscriversi all’albo dei designer?
Poiché non esiste un albo professionale per i designer d’interni in Italia, non è possibile procedere a un’iscrizione formale. Tuttavia, per attestare le proprie competenze e qualifiche, è consigliabile aderire a associazioni professionali riconosciute che rappresentano e tutelano la categoria. Queste associazioni offrono opportunità di networking, formazione continua e visibilità nel settore.
Cosa serve per aprire uno studio di interior design?
Per avviare uno studio di interior design in Italia, è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali:
- Formazione: Sebbene non sia obbligatoria una laurea specifica, è altamente consigliato conseguire una formazione adeguata in design d’interni attraverso corsi universitari, accademie o istituti specializzati.
- Esperienza professionale: Acquisire esperienza pratica attraverso stage o collaborazioni con studi affermati può facilitare l’ingresso nel mercato e la costruzione di un portfolio solido.
- Apertura della Partita IVA: Per esercitare come libero professionista, è necessario aprire una Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, scegliendo il regime fiscale più adatto alle proprie esigenze.
- Iscrizione alla Camera di Commercio: Registrare la propria attività presso la Camera di Commercio competente per territorio è un passaggio obbligatorio per l’avvio dell’attività.
- Assicurazione professionale: Stipulare una polizza di responsabilità civile professionale è consigliato per tutelarsi da eventuali rischi legati all’esercizio della professione.
- Sede operativa: Individuare uno spazio adeguato per lo studio, che possa fungere da ufficio e showroom per presentare i propri progetti ai clienti.
A Roma gli studi di Interior Designer sono Molto Attivi e diversificati, quindi se hai bisogno di un professionista da contattare hai sicuramente l’imbarazzo della scelta.
Associazione designer italiani
In assenza di un albo professionale, le associazioni di categoria svolgono un ruolo cruciale nel rappresentare e supportare i professionisti del design. Tra le principali associazioni italiane vi è l’Associazione per il Disegno Industriale (ADI), che promuove il design italiano e offre ai soci opportunità di aggiornamento professionale, eventi e concorsi. L’ADI suddivide i propri membri in diverse categorie, tra cui soci ordinari, aspiranti, aggregati e studenti, offrendo così una rete di contatti e risorse per i professionisti del settore.
AIPI
L’Associazione Italiana Progettisti d’Interni (AIPI) è un’altra realtà significativa nel panorama italiano. Fondata nel 1969, l’AIPI rappresenta e promuove la figura professionale dell’interior designer, offrendo ai soci servizi come consulenza legale, accesso a tariffari consigliati, modelli di lettere d’incarico e sconti su eventi e pubblicazioni del settore. L’associazione è riconosciuta ai sensi della legge 4/2013, che regolamenta le professioni non organizzate in ordini o collegi, ed è iscritta nell’elenco del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Sebbene in Italia non esista un albo professionale per gli interior designer, l’adesione a associazioni come l’ADI o l’AIPI può offrire riconoscimento, supporto e opportunità di crescita professionale. Per aprire uno studio di interior design, è fondamentale seguire i passaggi burocratici necessari e investire in formazione continua, sfruttando le risorse e le reti offerte dalle associazioni di categoria per affermarsi con successo nel settore.